In italia abbiamo un problema molto riconosciuto tra gli addetti ai lavori, ma al contempo più nascosto agli occhi della maggioranza della popolazione: mettendo il naso anche poco fuori il Bel Paese è facile accorgersi di una forte discrepanza nel numero di festival musicali con artisti internazionali, con paesi come Francia, Spagna e Germania ormai ricoperti di eventi capaci di attrarre nomi da capogiro e ondate di turisti venuti in quella venue esclusivamente per assaporare l’atmosfera del festival che lì è organizzato.
Qui invece la situazione è più enigmatica, che sia per una mancanza culturale di fruizione del prodotto “festival” in uno stampo del genere o per una sempre più evidente difficoltà di accesso a fondi per eventi di respiro così ampio. Ed è proprio per questo che le poche realtà capaci di portare in Italia questo concetto debbano essere applaudite, conosciute e incentivate da pubblico e stampa, al fine di costruire una cultura virtuosa per tutto l’ambiente musicale nostrano.
Tra queste realtà spunta tra tutte il Club To Club (ormai rinominato C2C) di Torino, che appena l’anno scorso ha toccato la sua ventesima edizione. Nato nei primi anni 2000, col tempo è diventato un punto di riferimento per gli appassionati di musica elettronica in tutta europa, ospitando negli anni nomi del calibro di Aphex Twin, Kraftwerk, Four Tet, Jamie Xx, Caribou e James Blake, dando anche ampio respiro a nomi emergenti (basti pensare alla presenza dei Disclosure nel 2012, prima del loro primo album Settle) insieme ad autentici visionari di questo mondo come Arca, Jockstrap, Nicolas Jaar e Oneohtrix Point Never, ma anche spaziando oltre il mondo dell’elettronica con la presenza di Black Midi, Thom Yorke, Swans, Beach House. The Quietus non per niente l’ha definito “un teatro di estremi”.
Un’altra peculiarità di questo festival è il periodo in cui viene sempre svolto: a differenza della classica concezione di festival all’aperto, il C2C quest’anno avrà luogo tra il 2 e il 5 novembre alternandosi tra il Lingotto nei giorni centrali e l’OGR usato per le serate di apertura e chiusura.
Ma veniamo alla lineup della prossima edizione, perché i nomi coinvolti sono tanti e sono tutti estremamente interessanti. In questo articolo ne andremo ad analizzare cinque, ma il roster si compone di una schiera di nomi ben più corposa che vi invito a visionare sul loro sito.
Caroline Polachek
CONSIGLIAMO: Desire, I Want To Turn Into You, 2023, distribuito da Perpetual Novice
Caroline Polachek è un nome che abbiamo già trattato su questo sito con la recensione del suo ultimo album uscito a febbraio Desire, I Want To Turn Into You (puoi leggerlo qui): un’artista meravigliosa che sta riscrivendo le regole del pop per il futuro tramite sonorità che a tratti sembrano un’evoluzione della PC music nell’era della compianta SOPHIE. Nell’ultimo album della Polachek c’è un piccolo tocco italiano, in quanto la canzone inaugurale del suo ultimo disco Welcome To My Island è stata scritta da un airbnb in Sicilia con vista sull’Etna durante la pandemia, lasciando pochi dubbi su l’ispirazione di questa fantomatica “island”. Potrete vederla all’OGR nella serata inaugurale di giovedì 2 novembre con un dj set e il giorno dopo al Lingotto con il suo show canonico.
Yves Tumor
CONSIGLIAMO: Heaven To A Tortured Mind, 2020, distribuito da Warp Records
Yves Tumor è un personaggio che definire eclettico è un eufemismo: dalle bizzarre scelte dei vestiti di scena, al disorientamento che si prova guardando uno dei suoi video o una delle sue performance dal vivo. È come se vivesse in un mondo difficilmente permeabile dall’esterno, ma questo nell’ascoltatore non può che generare curiosità nel cercare di interpretarlo, convincendosi anche con l’eccelsa e indiscutibile qualità che ha la musica che produce. Sarà presente al Lingotto il 4 novembre.
King Krule
CONSIGLIAMO: 6 Feet Beneath The Moon, 2013, distribuito da XL Recordings
Senza dubbio uno degli headliner di questa edizione, con i suoi iconici capelli rossi e il volto più inglese mai visto sulla faccia della Terra. Un mix di atmosfere dalle tinte shoegaze e un forte senso di malinconia e nostalgia caratterizzano la sua cifra artistica, lasciando attonito anche un certo David Letterman quando a soli 19 anni si trovò nel suo Late Show a suonare Easy Easy, uno dei suoi brani di punta, e come biasimarlo. Potrete rimanere anche voi senza parole il 4 novembre al Lingotto.
Model/Actriz
CONSIGLIAMO: Dogsbody, 2023, distribuito da True Panther Records
A differenza dei nomi appena citati, i Model/Actriz sono ancora un nome di nicchia che è iniziato ad emergere nei primi mesi di quest’anno con l’uscita del loro debut album Dogsbody, grazie anche alla notorietà data da Pitchfork che lo ha valutato 82/100 e un forte endorsement di Anthony Fantano che lo ha definito un album “con un impatto comparabile per intensità ad un thriller psicologico”. I Model/Actriz sono definibili come una band noise rock energica, ma con un ritmo sempre ben scandito e delle performance vocali viscerali da parte del cantante Cole Haden. Si esibiranno all’OGR il 2 novembre.
Slauson Malone 1
CONSIGLIAMO: EXCELSIOR, 2023, distribuito da Warp Records
Slauson Malone 1 è un altro nome non pienamente considerabile come headliner, ma non per questo meno interessante. È fresco di uscita il suo secondo album EXCELSIOR che ho trovato molto piacevole e mai banale, grazie a delle spiccate qualità in produzione e a delle parti cantate che a tratti ricordano il Frank Ocean di Blonde. C’è da aspettarsi uno show molto stratificato e la curiosità è tanta. Per soddisfarla, appuntamento a sabato 4 novembre al Lingotto.