
Oggi è il 9 maggio. È una data come tutte le altre nel nostro calendario, tranne per la città di Napoli: è la festa di San Gennaro e si celebra la liquefazione del suo sangue (che avviene tradizionalmente tre volte l’anno). Tuttavia, dal 2017, è – anche – il giorno di LIBERATO.
Infatti, nel sei anni fa, venne pubblicato il suo primo singolo NOVE MAGGIO, insieme al video diretto di Francesco Lettieri. Poco importa se, in realtà, la data di rilascio è il 14 febbraio perché, da lì in poi, la popolarita del misterioso artista – anzi, è quasi certo che sia un progetto di più persone – napoletano è cresciuta nei mesi successivi, soprattutto con TU T’E SCURDAT’ ‘E ME (del 9 maggio dello stesso anno…).
Conoscere e ascoltare quotidianamente LIBERATO mi ha portato a scoprire anche la cultura napoletana, la sua lingua e i suoi tesori nascosti. Questa consapevolezza è arrivata il 9 maggio 2019, due anni dopo. Ai tempi, “maggio” era un mese atipicamente condizionato dalle basse temperature e, tornato a casa alla sera tardi, mi appresto a infilarmi sotto le coperte. Durante la giornata mi aspettavo qualche sorpresa da parte di LIBERATO e, aprendo il cellulare per un’ultima controllatina dei miei social network, scopro di essermi sbagliato.
Nell’imprevedibilità del prevedibile, il nostro eroe mascherato, allo scoccare della mezzanotte, ci ha regalato il suo nuovo album LIBERATO, cinque nuovi singoli e i relativi video, che vanno a formare un cortometraggio chiamato Capri Rendez-Vous, con la regia di Lettieri (e chi se no?).
La mattina successiva, mi accorgo che tutti – persone, appassionati, organi di stampa e media del settore – ne stanno parlando ad alta voce, e ciò non mi stupisce: come detto, la febbre LIBERATO è riuscita in soli due anni a conquistarsi un grande seguito, non solo a Napoli ma anche nel resto d’Italia, soprattutto chi la città partenopea non l’hanno mai vista – tanto da arrivare pure a Studio Aperto, che senza troppi problemi ha affermato con tutta sicurezza che dietro c’erano Calcutta, Izi, Priestess e DJ Shablo.
Come ha fatto LIBERATO a conquistare la Penisola italiana? Non è solo una questione di marketing, ma è soprattutto quello che ci vuole raccontare. Una Napoli vista con gli occhi di chi la conosce e la ama veramente, con le sue sfaccettature e i suoi problemi ma con una bellezza nascosta. Il tutto condito da quella salsa romantica che ben si mescola alle storie dei personaggi che abbiamo imparato a conoscere – Demetra e Adam, più di tutti –, magari anche impersonandoci come sa fare una buona pellicola.
È proprio questo il punto: la genuinità dei racconti e il teatro di una Napoli umana non potevano passare inosservati, e l’anonimato ci ha portato di più a concentrarci non solo sul personaggio, ma sul clima “liberatiano”; un amore fatto di sentimenti sinceri, ostacolato purtroppo da una realtà difficile e ricca di problemi. Proprio com’è Napoli agli occhi degli italiani.
Capri Rendez-Vous riassume tutti questi concetti: un’attrice francese in erba che s’innamora di un bravo ragazzo di Capri, in un incrocio di fotografie e spezzoni che percorrono cinquant’anni. Come dire: gli italiani amano Napoli, ma è un tira e molla che continua (e continuerà) nel tempo. LIBERATO ce l’ha fatta scoprire, facendoci innamorare ancor di più.
Tornando a oggi, LIBERATO continua a celebrare il 9 maggio, stavolta con il nuovo singolo VIENNARÌ (curioso che, almeno quest’anno, la data cada di venerdì, giorno universalmente riconosciuto per le nuove uscite discografiche). Sfruttiamo il momento per rinnamorarci di LIBERATO e di Napoli. «San Gennà, mo è ‘o mumento!»